1.4.12

Omofobia, vecchia storia che si ripete!

Di seguito riproponiamo interamente il contributo di una ragazza che ci ha scritto in seguito alla denuncia di quanto avvenuto nel Liceo di Recanati (che trovate qui http://lgsmacerata.blogspot.it/2012/03/harvey-milk-uno-studente-militante-che.html) e che ringraziamo vivamente, nella convinzione che solo una mobilitazione diffusa può accelerare il riconoscimento dei diritti e delle identità...

Anni fa studiavo al Liceo Classico di Macerata, e insieme ad una mia amica organizzavamo durante la settimana culturale il gruppo "dibattiti". Un anno abbiamo voluto dedicare gli incontri alle realtà "controverse", al diverso. Per questo abbiamo invitato tra gli altri anche due rappresentanti dell'Arcigay, per parlare liberamente di omofobia e omosessualità e permettere agli studenti di avere un confronto di qualità. 
L'allora preside ci impose di accostare ai suddetti rappresentanti una controparte, e già questo mi fece rabbrividire. In più la controparte doveva essere un medico, come se l'omosessualità fosse una malattia o un disagio psicologico. Ovviamente il fatto fu grave e andò anche a finire sui giornali. 
Questo per dirvi che sono con voi in questa occasione, purtroppo le Marche sono ancora un feudo benpensante dello Stato Vaticano sotto molti punti di vista. Vi consiglio di protestare e di cercare il supporto dell'opinione pubblica come già state facendo. Non è possibile che l'omosessualità sia ancora considerata argomento off-limits, e il richiamo al turbamento degli studenti più giovani è evidentemente una scusa becera considerando che a 14/15 anni siamo tutti ben più che bambini piccoli. Il turbamento è esclusivamente di quegli adulti e di quegli insegnanti evidentemente omofobi che in cuor loro si dicono "meglio fascista che frocio!". Buona fortuna e continuate così,
Federica Nardi

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