27.11.10

Flash dall'occupazione a Filosofia

Da lunedi la facoltà di Filosofia di Macerata è in parte occupata da un'assemblea di studenti autonomi in mobilitazione contro il Ddl Gelmini 1905 in discussione alla Camera dei deputati e plausibilmente da votare martedi 30 novembre.
In questi giorni non abbiamo tenuto il passo con gli eventi che si sono susseguiti, le numerose assemblee, le proiezioni di film e le lezioni alternative, le mostre e i concerti; non abbiamo analizzato le forme della protesta, messo in questione i metodi e le pratiche;e soprattutto non abbiamo raccontato le emozioni ed i percorsi che hanno trovato posto all'interno di quella facoltà per poi diffondersi nella città.
Non lo abbiamo fatto perché il Laboratorio è elemento attivo di questo percorso, e alcuni di noi (chi aveva tempo, chi di noi ancora frequenta l'Università, chi ha scelto di impegnarsi in questa battaglia per il nostro Ateneo oltre che contro un Ddl che precarizza la vita, mercifica il sapere e aziendalizza l'Università) che hanno direttamente occupato e stimolato questi processi non hanno avuto il tempo per scrivere.
Dico solo che l'aria di questi giorni era quella che piace respirare, della fame di vita, del desiderio di stare assieme e di farlo anche per una causa comune.
Non aggiungo altro, dato che in questo periodo ci si diverte a strumentalizzare ogni azione, ogni momento condiviso e partecipato dalle associazioni. Persino i volantini.
Mi limito a segnalare alcuni articoli, che hanno permesso di dire "anche Macerata c'è" in una battaglia di civiltà, per la difesa dei diritti allo studio ed all'autonomia del sapere.
Ai prossimi giorni i riflessioni e programmi.
Vi invito a cercare anche su Messaggero e Carlino, dove sono usciti interventi ogni giorno e in particolare un articolo oggi, 26 novembre, che è andato sulla prima pagina del quotidiano... In ultimo, segnalo il link del Movimento su facebook:
Saluti
Stefano

1 commento:

  1. Riprendo un passaggio splendido utilizzato in un volantino dal Movimento Studenti Macerata in risposta ad Obiettivo Studenti (Comunione e Liberazione), che spiega bene il senso di un'azione politica come questa e mostra i limiti di un pensare ripiegato sulla politica esistente, con le sue pratiche rigide ed autoreferenziali. In un certo senso, racconta e rilancia lo spirito del LABORATORIO.

    "[...] Sulla questione inerente alla “responsabilità nei confronti degli elettori” sinceramente ci viene il vomito. Questa cosa è tragicomica: racconta di un modo di fare politica universitaria che, invece di c...riticare le logiche di palazzo che perseguitano la democrazia di questo paese, imitano e riproducono queste stesse logiche dal basso del mondo universitario. Che tristezza. Dovreste impegnarvi a praticare nel piccolo di un ateneo universitario un modo di intendere la politica diverso, in cui il valore della responsabilità non si abbassa alla scambio elettorale di voti. Per favore usate un'altra parola, non responsabilità. La responsabilità lasciatela per le cose serie. Non ci permettiamo di dire che cosa possa significare essere responsabili dell'università, tanto più quando si intreccia con il problema della rappresentanza studentesca, ma se la misura della nostra responsabilità passa per il vostro esempio è meglio non essere responsabili"

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