14.7.10

Carta di intenti

Il Laboratorio è un luogo di sperimentazione politica giovanile che opera nella realtà maceratese.

Principi.
Si rivolge alla generazione cresciuta nell'era della precarietà, della società dello spettacolo, dell'individualismo e della competitività fine a se stessa.
Opera per recuperare e dar spazio ad aspetti ritenuti fondanti la vita sociale, messi a rischio dalle politiche dell’ultimo ventennio, al fine di ricostruire una coscienza alternativa e condivisa che parta da un orizzonte comune:
  • la radicale messa in discussione del modello economico - sociale occidentale, incentrato sullo sfruttamento dell'Uomo e della Natura, l'appropriazione indebita dei saperi e delle conoscenze, la messa a regime di mercato di ogni aspetto dell'esistenza;
  • la laicità, il pluralismo e l'informazione libera come cardini della vita comunitaria, nel rispetto delle diversità nei costumi e nelle idee;
  • il lavoro, visto non come merce di scambio, bensì come momento di realizzazione delle proprie capacità personali: libertà;
  • la centralità dei principi costituzionali di eguaglianza, giustizia sociale, antifascismo, antirazzismo e pacifismo;
  • la difesa e valorizzazione dei beni comuni: l'aria, l'acqua, il territorio, ma anche i saperi, i centri di aggregazione, gli spazi pubblici e la creatività come risorsa comune e mezzo di espressione dell'individuo;
  • la necessità di creare un rapporto proficuo tra politica e territorio, stimolando il lavoro in rete con le altre associazioni cittadine;
  • la presa di coscienza dei propri diritti di persona (umani, sociali e di cittadinanza);
  • l'incentivazione di processi che mirino all’uscita dall’isolamento sociale, allo stesso tempo causa e conseguenza della frammentazione, che non favorisce processi aggregativi e di iniziativa diffusi;
  • la ripoliticizzazione della vita, attraverso la conciliazione di analisi teoriche e micro - pratiche capaci di recuperare e valorizzare spazi "politici" per i giovani in città.



Pratiche e mezzi.
  • Lgs si propone come modalità operativa, di non agire "sul" territorio, ma si caratterizza per un lavoro diretto "per" e "con" il territorio stesso, incentivando pratiche di partecipazione diretta. Il confronto e il dialogo sono alla base. Sarà pratica attiva e costante, aprire spazi di confronto all'interno delle assemblee, sia sulle questioni locali che nazionali e internazionali.
  • Il Laboratorio tenta di rilanciare pratiche di recupero della partecipazione attiva, che vedano la persona protagonista. Opera per essere una piattaforma politica che, tesa a diminuire il divario politica-cittadinanza attiva, supporta e favorisce tutte le iniziative di altri singoli o gruppi chi si rifanno ai principi e i valori contenuti nella presente carta di intenti.
  • Il Laboratorio non aderisce in quanto tale a partiti politici organizzati, e si configura come una realtà trasversale alle forze politiche esistenti. Tuttavia, non pone vincoli d'appartenenza partitica ai propri membri.
  • Lgs ripensa le pratiche democratiche alla luce di un nuovo nesso decisione - partecipazione - responsabilità. Le decisioni devono essere condivise e partecipate in assemblea, ma non esisterà diritto di veto né impedimento alcuno nel fare iniziative, purché coerenti coi principi della Carta d'Intenti. Qualora emergessero incompatibilità gravi nelle modalità o nei contenuti delle proposte di singoli o gruppi, si procederà con la discussione e la valutazione delle stesse, fino alla votazione in assemblea.
  • È centrale l'impegno personale del promotore nel portare avanti le iniziative proposte, favorendo così anche una gerarchia delle responsabilità, mai dei meriti, facilitando la distribuzione dei compiti, secondo le competenze e le possibilità di ciascuno. Ad ogni modo tutti i membri si impegnano a supportare e collaborare attivamente al fine della riuscita dell'attività proposta.
  • Il Laboratorio si impegna ad esaltare la forma assembleare. Ad ogni modo, al fine di rendere agevoli e snelli gli aspetti formali e burocratici, esso si dota di un coordinamento deciso in assemblea ogni sei mesi, con l’obiettivo di coinvolgere ciclicamente tutti i membri del laboratorio. Tale modalità vuole favorire non solo la partecipazione di tutti a più livelli di azione, ma rendere consapevoli gli stessi degli aspetti formali, favorendo trasparenza e chiarezza delle pratiche e incentivando la responsabilità diffusa. Il coordinamento ha il compito di: convocare le assemblee, fare l'ordine del giorno ed il riassunto delle assemblee, gestire la mailing list e la casella di posta elettronica, fungere da punto di raccordo per la varie attività, favorendo la comunicazione e l’organizzazione intergruppo, redigere comunicati stampa, vari ed eventuali.

2 commenti:

  1. è sufficiente il passaggio sulla "coscienza dei propri diritti" per parlare dei diritti alla differenza, come quelli delle donne, degli omosessuali o dei bambini tuttora non riconosciuti?

    Stefano

    RispondiElimina
  2. Quando utilizziamo il termine Persona,non lo facciamo svuotandolo del suo significato come spesso accade, ma intendiamo con esso l'essenza stessa dell'uomo; che non è solo essere vivente ma essere dotato di pensiero, azione, riflessività. Con questo dovremmo riflettere sul fatto che la persona è i suoi bisogni materiali e sociali, i suoi pensieri e i suoi sogni, la sua capacità di autorealizzarsi. Proprio in relazione alla necessità del riconoscimento per esistere, in quanto la persona è essere relazionale, usiamo questo termine non a caso, rappresentando attraverso esso le differenze tra persone, oggettivamente esistenti e riscontrabili. Le differenze di aspirazioni, pensieri e sogni, le differenti forme di autorealizzazione e necessità di riconoscimento. In questo senso si, includiamo i diritti delle donne e degli uomini nelle diverse forme che li rappresentano e li legittimano, rifacendoci ai diritti costituzionali e in qualche caso riflettendo su di essi per valorizzarli e migliorarne l'effettività e la corrispondenza col reale.
    Spero di essermi spiegata.
    Vale

    RispondiElimina